uelcom

Benvenuti Signori e Lor Signore, Uomini, Donne Bambini, Grazie per esser venuto a visitarmi, qui scrivero' un po' di quel che mi va e con piacere commenteremo assieme

martedì 26 giugno 2012

non prendete per vero quello che la televisione vi dice , studiano a tavolino come diffondere le notizie per manipolarci, spegnete la televisione e vivete che e' meglio

mercoledì 22 febbraio 2012

Viva la Vita, 23-febbraio 1997 , quando non mi hanno voluto lassu'

Torniamo un po' indietro a quel 22 febbraio 1997, pochi mesi prima , diciamo fine luglio 1996 precisamente per l'ultimo giorno prima del congedo militare,  feci l'ultima cena con i compagni commilitoni, il giorno prima avevo fatto l'ultima guardia, e non avevo dormito, quella sera bevvi mostruosamente e alle 5 della mattina su una curva cedetti e mi addormentai, con tre persone in auto, per fortuna qualche graffio , io una commozione cerebrale ma nulla di grave, pochi mesi piu' tardi il 15 febbraio 1997 arrivo il ritiro patente per quell'incidente, io in quel periodo ero agli inizi come agente di commercio, vendevo accessori per autotrazione per un'azienda del gruppo Wurth, ero agli inizi, avevo cominciato da qualche mese e per un agente di commercio che la sua seconda casa e' l'auto , vedersi ritirata la patente per un mese ti scombussola e ti destabilizza, comunque mio padre che lo ringrazio, si prese ferie e la settimana successiva mi porto' dai clienti lui con la mia macchina, ai tempi avevo una fiat tempra, che ci crediate o no , quella e' stata per quel periodo da quando avevo iniziato , la settimana piu' proficua a livello vendite ed ero ultra contento, al sabato sera , il 22 febbraio mi venne a prendere il mio migliore amico di allora per andare al compleanno di un altro amico, porto' via me e mia cugina, la serata da un pub si sposto' in una discoteca qui vicino dove alzammo il gomito un po' tutti, anche il mio amico che guidava, al ritorno c'era molta nebbia fittissima, impenetrabile, , era passata la mezzanotte da un po', in auto c'eravamo io seduto sul sedile passeggero, il mio amico che guidava e mia cugina seduta dietro di me, che dormiva, in una curva quella maledetta curva, in quella strada piena di platani , alberi molto grossi, uscimmo di strada , causa  velocita' , alcool, e nebbia, centrando un albero dalla mia parte, l'unico rimasto illeso e sveglio fu il mio amico, arrivarono pompieri per estrarre me soprattutto che avevo una gamba immersa nelle lamiere dell'auto vetri dappertutto , che mi provocarono la rottura della mascella destra, con conseguente cicatrice che porto in viso, io e mia cugina entrammo in coma, non per mancanza di rispetto a mia cugina ma tralascio quello che le e' successo vi dico solo che ora sta bene ha due meravigliosi figli, ma quella sera se non era per un'infermiera del pronto soccorso in ambulanza il medico l'aveva dichiarata morta, e oggi invece ha una vita vera e prorpia, comunque tornando a me , riportai nell'incidente la rottura della scapola dx, spalla dx,  legamenti ginocchio dx,rottura tibia perone e malleolo gamba dx, rottura del polso dx e delle dita medio ed anulare della mano dx, forse vedendo l'albero mi riparai con tutta la parte dx, io non ricordo niente dell'ìncidente, mi portarono subito all'ospedale vicino , precisamente Este pd, dove mi operarono d'urgenza , applicandomi una placca in titanio e una vite per sistemare il piede, un'altra vite sempre con placca per sistemare il polso, mi cucirono le varie cicatrici sulla gamba e sulla mascella, mi ingessarono gamba e braccio, e una fasciatura che cingeva il busto, dopo pochi giorni mi mandarono a casa con riposo e dovevamo vederci piu' avanti per vedere la situazione , circa una settimana dopo alla notte non riuscivo a respirare, una delle notti piu' brutte della mia vita, facevo fatica a respirare, il respiro e' vita, e senza respiro mi sentivo mancare, i miei genitori mi portarono d'urgenza all'ospedale di Este dove mi diagnosticarono una polmonite, dopo qualche giorno accusavo dei fortissimi dolori alla gamba destra quella ingessata, mia mamma ad un dottore disse di visitarmi assolutamente e lui ridacchiando sostenne che io ero un fifone e quel dolore era dovuto al fatto del peso del gesso e dello stare fermo, mia mamma mi ricordo ancora gli disse: " se mio figlio dice che ha male, vuole dire che il male e' forte", comunque il medico non fece nulla, dopo qualche ora mio padre noto' il piede dx che usciva dal gesso totalmente nero e minacciando di rompere il gesso mi tolsero il gesso, nel frattempo mia madre lo stesso giorno chiamo' un primario di Padova esperto in Angiografia , Pe malattie sanguigne,Prof. Girolami Antonio,  il quale al telefono dopo aver sentito i miei sintomi da mia madre le Disse : "e' trombosi venosa profonda" chiamata in termini medici " tvp" scaturita da un'embolia polmonare ins eguito al trauma dell'incidente,  subito daccordo con mia madre mi trasferirono d'urgenza in ambulanza a Padova nel reparto del Primario, precisamente clinica medica seconda, ottavo piano, arrivato in stanza, mi apposero sul letto un cartello : "IMMOBILITA' ASSOLUTA" , ogni quarto d'ora mi facevano prelievi del sangue per vedere i valori di trombina e darmi le dosi di eparina in vena corrette, al momento del ricovero a Padova avevo due trombi (i trombi in pratica sono degli agglomerati di sangue che si formano in seguito alla coagulazione sanguigna e aderiscono sulle pareti venose impedendo la normale circolazione sanguigna con gravi conseguenze) comunque questi trombi erano nella vena poplitea che si trova in pratica dietro al ginocchio e nella vena femorale sempre della gamba destra, comunque dopo qualche giorno di prelievi e dosaggi uno dei due trombi si e' diviso in due ed e' andato a finire in vena cava, quella che alimenta il cuore, alche' la situazione e' peggiorata e decidono per operarmi, una rovina per tutta la vita, in quanto aprire un corpo, toccare le vene a 21 anni non e' il massimo, e comporta continui controlli periodici per tutta la vita, comunque decidono la data dell'operazione, qualche giorno prima mi portano a fare un'angiografia per vedere bene dove si trovava il trombo piu' pericoloso quello nella vena del cuore, entro in sala sul letto, mi divide un vetro dove ci sta il radiografo , la dottoressa di stanza a stretto contatto col Primario , e alcuni infermieri che seguivano tutti il mio caso eccezionale ,iniziano l'esame,  la dottoressa vedo che piange, esco c'e' mia madre che piange e chiedo " cosa e' successo ? " mia madre mi dice: " il trombo in vena cava il piu' pericoloso non c'e' piu', o si e' sciolto o e' andato da qualche parte se fosse al cuore saresti gia' morto, ora ti fanno dei controlli per vedere dove e' andato " , nei giorni a  seguire controlli, la situazione migliora il trombo piu' pericoloso si era sciolto, gli altri trombi rimangono , pero' sono meno preoccupanti ancora oggi ce li ho, , mi dimettono con la somministrazione regolamentata da prelievi periodici di un farmaco anticoagulante e con l'obbligo di tenere un gambaletto elastico praticamente ogni giorno tutta la vita sulla gamba dx, successivamente il farmaco viene sospeso, perche' il rischio di emorragia e' molto piu' grave del rischio di trombosi, due anni fa 26 aprile 2010 fatalita' la trombosi ritorna ma con una settimana d'ospedale si risolve tutto , e' stato un caso, sostengono i medici, comunque sono qua, in vita, quel giorno il 22 febbraio 1997 nella notte che andava al 23 non mi vollero lassu', e anche altri giorni, ora  potete capire perche' comunque con tutte le difficolta' della vita e anche le negativita' che si presentano io sono sempre sorridente e scherzoso, oggi e' il mio anniversario, 15 anni e non dimentico.  :

domenica 12 febbraio 2012

fallimento dell'euro ? no, troppo credito

molti parlano di fallimento dell'euro, piu' che un fallimento dell'euro io sono convinto del fallimento del microcredito e del credito, cioe' che se una cosa non la puoi avere, non devi comprarla punto, perche' se tu fai di tutto per averla con rate su rate alimenterai il mercato dell'illusione e i produttori o chi vende quella cosa visto il crescere delle vendite aumenteranno la speculazione e la gente pur di averla fara' di tutto e si indebitera', bisogna tornare indietro Signori, coi soldi che hai arrivi fino a li punto, se vuoi una cosa piu' grande piu' bella o guadagni di piu' o niente.

il freddo ci scalda

Buongiorno a tutti, il freddo e' arrivato anche in Italia, un freddo Siberiano, noi che non siamo abituati ci stiamo abituando, freddo glaciale, temperature sotto lo zero ovunque , il clima si sta ribellando contro di noi che abbiamo maltrattato la natura, ora i danni sono irreparabili ma qualcosa si puo' fare col buon senso,
mi raccomando alcune accortezze , l'acqua non lasciatela scorrere inutilmente, la televisione spegnetela del tutto e tutti gli oggetti elettronici, il termostato del riscaldamento basta anche solo un grado in meno e consumate meno, comprate i generi di prima necessita' sotto casa.

giovedì 2 febbraio 2012

le tasse, perche' non le pagano ?

prostitute , ballerine di night, non pagano le tasse, compreso molti calciatori, questi mondi sono dribblati dalla guardia di Finanza, ma perche' ?, bhe semplice, tra i clienti maggiori delle prostitue e dei locali night, ci sono politici, giudici, notai avvocati, anche gente della buon costume, e nel calcio ogni giudice e' tifoso, compreso ogni finanziere, e difficilmente andranno ad incolpare o a rinchiudere un giocatore della propria squadra del cuore.



martedì 31 gennaio 2012

l'altruismo non si vende non si compra, ma si regala.

solo tendendo la mano al prossimo e unendo le nostre forze tutti potremo raggiungere la serenita' col sorriso della felicita'.
ognuno nella sua vita puo' fare qualcosa anche se poco, per gli altri e queste forze non vanno sprecate, l'altruismo e' un bene che tutti abbiamo non si compra ne si vende, si regala, le persone che pur segnate dal dolore pensano anche agli altri verranno ripagate, chi pensera' nella sua vita solo a se stesso rimarra' deluso ...


lunedì 30 gennaio 2012

oggi la scelta

al mondo , nella vita e' pieno di strade, basta scegliere quale seguire, ci sono vie facili e vie difficili, nessuno ti punta la pistola alla tempia, la decisione spetta a te.
non basta fare qualcosa da soli, bisogna coinvolgere gli altri.
devi condividere le tue scelte, devi fare in modo che anche altre persone abbiano giovamento sulla tua vita, puoi correre da solo, ma la gara la vincerai solo tu e non basta, al mondo regna oggi l'individualismo , che ha portato pessimismo, e difficolta', nella relazione con le persone , impara a non pensare solo a Te, ma anche agli altri e vedrai che la prima persona a giovarne veramente sarai tu. 

domenica 29 gennaio 2012

Una Grande Poesia di un Grande , per capire molte cose, "A livella"

Molti nella vita non sono contenti , molti nella vita mantengono un comportamento altezzoso solo perché possiedono o quello o quell'altro o portano tal cognome ,,
Nella vita devi imparare ad essere umile , e devi imparare che la tua più' grande ricchezza e' la vita ,
Vi riporto una poesia del grande Toto' , prima scritta in napoletano e poi tradotta in italiano , leggendo questa poesia si capiscono molte cose


'A livella

Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.

St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.

'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"

'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.

E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.

Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?

Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"

"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".

"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...

Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

-------------------------------- \\a :-D

Traduzione in italiano

La livella

Ogni anno, il due novembre, c'è l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno deve fare questa gentilezza;
ognuno deve avere questo pensiero.

Ogni anno, puntualmente, in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado, e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo di zia Vincenza.

Quest'anno m'è capitata un'avventura ...
dopo aver compiuto il triste omaggio
(Madonna!) se ci penso, che paura!
ma poi mi diedi anima e coraggio.

Il fatto è questo, statemi a sentire:
si avvicinava l'ora di chiusura:
io, piano piano, stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del '31".

Lo stemma con la corona sopra a tutto ...
...sotto una croce fatta di lampadine;
tre mazzi di rose con una lista di lutto:
candele, candelotte e sei lumini.

Proprio accanto alla tomba di questo signore
c’era un'altra tomba piccolina,
abbandonata, senza nemmeno un fiore;
per segno, solamente una piccola croce.

E sopra la croce appena si leggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardandola, che pena mi faceva
questo morto senza neanche un lumino!

Questa è la vita! tra me e me pensavo...
chi ha avuto tanto e chi non ha niente!

Questo pover'uomo s'aspettava
che anche all’altro mondo era pezzente?

Mentre rimuginavo questo pensiero,
s'era già fatta quasi mezzanotte,
e rimasi chiuso prigioniero,
morto di paura... davanti alle candele.

Tutto a un tratto, che vedo da lontano?
Due ombre avvicinarsi dalla mia parte...
Pensai: questo fatto a me mi pare strano...
Sono sveglio...dormo, o è fantasia?

Altro che fantasia! Era il Marchese:
con la tuba, la caramella e il pastrano;
quell’altro dietro a lui un brutto arnese;
tutto fetente e con una scopa in mano.

E quello certamente è don Gennaro...
il morto poverello... il netturbino.
In questo fatto non ci vedo chiaro:
sono morti e si ritirano a quest’ora?

Potevano starmi quasi a un palmo,
quando il Marchese si fermò di botto,
si gira e piano piano... calmo calmo,
disse a don Gennaro: "Giovanotto!

Da Voi vorrei saper, vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va, sì, rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava, sì, inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo, quindi, che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente".

"Signor Marchese, non è colpa mia,
io non vi avrei fatto questo torto;
mia moglie è stata a fare questa fesseria,
io che potevo fare se ero morto?

Se fossi vivo vi farei contento,
prenderei la cassa con dentro le quattr'ossa
e proprio adesso, in questo stesso istante
entrerei dentro a un'altra fossa".

"E cosa aspetti, oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Fammi vedere! prendi 'sta violenza...
La verità, Marchese, mi sono stufato
di ascoltarti; e se perdo la pazienza,
mi dimentico che son morto e son mazzate!

Ma chi ti credi d'essere...un dio?
Qua dentro, vuoi capirlo che siamo uguali?...
...Morto sei tu , e morto son pure io;
ognuno come a un altro è tale e quale".

"Lurido porco!... Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Ma quale Natale, Pasqua e Epifania!!!
Te lo vuoi ficcare in testa... nel cervello
che sei ancora malato di fantasia?...
La morte sai cos’è?... è una livella.

Un re, un magistrato, un grand’uomo,
passando questo cancello, ha fatto il punto
che ha perso tutto, la vita e pure il nome:
non ti sei fatto ancora questo conto?

Perciò, stammi a sentire... non fare il restio,
sopportami vicino - he t'importa?
Queste pagliacciate le fanno solo i vivi:
noi siamo seri… apparteniamo alla morte!"